Il 15 febbraio alle ore 20.00, al
Santamarina Bistrot di Palermo, lo scrittore siciliano
Vincenzo Tumminello presenterà le sue ultime pubblicazioni: il fumetto “
Giò Giò tra matematica e farfalle”, realizzato insieme alla illustratrice varesina
Daniela Landini, e i due volumi “
Più uniche che rare, ventiquattro storie brevi e ventiquattro ritratti dedicati ad altrettante clownesse italiane contemporanee”, nati dalla collaborazione con lo scrittore
Paolo Negri e l’artista poliedrica
Francesca Martello alias Frà Martò.

La presentazione, che si strutturerà come una vera e propria performace, coinvolgerà diversi artisti e creerà una miscela tra musica, canti, letture, disegni e recitazione nella ferma convinzione dell’autore che, come egli stesso ha affermato, “
l’arte è una ed ha innumerevoli manifestazioni, così come il sapere è uno, nonostante la frammentazione e la specializzazione della conoscenza che ha favorito il progresso ma ha causato lo smarrimento dell’unitarietà dell’esistenza e dell’esistente.”
Tra gli artisti coinvolti nella performace l’attrice
Stefania Ventura, il contrabbassista
Sergio Serradifalco, la pluristrumentista e cantate
Lisa Damascelli, nonché lo street artist
Antonio Curcio che insieme alla pittrice
Giusi Di Liberto e
Reda Berrardi (proprietario dello spazio culturale Santamarina Bistrot) hanno caldeggiato l’evento.
Entrambe le pubblicazioni, come del resto quasi tutti i lavori di Tumminello, sono ambientate e prendono spunto dal mondo circense, una realtà che rispecchia la vita e genera, da sempre, meraviglia e mistero. Sennonché il circo diventa per lo scrittore un pretesto per riflettere su tematiche di rilievo quali, nel caso del fumetto, la critica alle scienze esatte, l’elogio allo stupore e all’intuizione e, nel caso delle sue storie brevi contenute in “Più uniche che rare”, la concettualizzazione lacaniana dell’insaziabilità del desiderio, la lotta alle ideologie fasciste, il recupero dell’autodeterminazione anarchica. Contenuti che possono essere colti dal lettore disposto ad assumersi la responsabilità di andare, come direbbe il filosofo Carlo Sini, “oltre il testo”, negli enigmi dell’apparente, nel sottotesto che è l’autentica radura dove risiedono i rimandi che il nostro autore vuole compiere.
“
Sono particolarmente grato - afferma Tumminello -
agli amici che mi sostengono donandomi fiducia, assecondando i miei desideri artistici, sposando i progetti su cui fantastico. Malgrado io sia meno di uno scribacchino e di uno scombinato apprendista artista di scarsa propensione, la mia ingenua incoscienza intenerisce così tanto da generare negli altri la voglia di custodirla con cura.”
Vincenzo Gargano