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Centotrentaseiesimo anniversario della nascita dell’attrice Tina Pica

Pubblicato il 11/02/2024 | Categoria: Società e Cultura

Centotrentaseiesimo anniversario della nascita dell’attrice Tina Pica
Centotrentasei anni fa, il 7 febbraio 1888, nasceva a Napoli Concetta Pica, detta Tina. Artista istintiva, esilarante, energica, poliedrica, LIBERA. Ha lavorato con gli attori più famosi della storia del cinema italiano: Totò, Sophia Loren, Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Gina Lollobrigida, Ugo Tognazzi, Walter Chiari, Franca Valeri, Alberto Sordi. Quest'ultimo la ricordava così: “Da bambino andavo a teatro a vedere i De Filippo e senza togliere niente ai tre grandi Peppino, Eduardo e Titina, devo dire che aspettavo con ansia l'entrata in scena di Tina Pica e penso che anche il pubblico voleva lei perché si sbellicava dalle risate quando entrava anche se non diceva niente” Una maschera originale che, con le sue espressioni “buffonesche”, il suo sarcasmo, la sua voce oscura e il suo fisico così esile da apparire astratto, ha dato vita a personaggi  (pettegole, bigotte, nonne, zie, domestiche) capaci di fare ridere, piangere, riflettere. Tina Pica apparteneva ad un'antica famiglia di comici girovaghi. Si esibivano, annunciati dai rulli di tamburi e dal suono di fischietti, nei paesi più sperduti del sud Italia. Una vita di stenti e sacrifici se si pensa che, quasi sempre, gli spettatori a cui porgevano il “cappello” erano poveri almeno quanto loro. Si racconta che una sera, dopo tanto vagabondare senza essere riusciti a guadagnare nulla con cui sfamarsi, la piccola compagnia dei Pica bussò ad una chiesetta per mendicare. Sembra che proprio in quella chiesetta Tina abbia imparato a pregare: “Au Maria, Orazia prena, ‘o mistero, ‘o reberitto, ‘a secula ammèn..” Il resto della sua vita è noto: la sua affermazione con i fratelli De Filippo, il cinema muto e sonoro, il Nastro d'argento nel 1955 per la migliore artista non protagonista, l'ultimo film con la Loren e Mastroianni, gli ultimi anni della sua vita in cui si sentiva sola, abbandonata dai suoi colleghi di lavoro e dall'interesse dei mass media. “Vorrei domandare alla televisione perché debba aspettare che io sia morta per trasmettere i miei film. Che schifezza è questa di aspettare che uno muoia?” Purtroppo anche in questi giorni, in cui ricorrono i centotrentasei anni dalla nascita, nessuna emittente televisiva ha ritenuto opportuno ricordarla proponendo uno dei suoi tanti film. Eppure Tina Pica è stata una beniamina del pubblico, lo è ancora oggi e lo sarà sempre perché la sua arte ha lasciato un'impronta indelebile, una preziosa fonte d'ispirazione per molti artisti e artiste… Ieri, oggi e domani proprio come il titolo dell'ultimo suo film. Vincenzo Tumminello