Fulvio Abbate e la dimensione amichettista del Premio Strega
Pubblicato il 02/03/2024 |
Categoria: Società e Cultura
Lo scrittore, giornalista, filosofo e critico d'arte palermitano Fulvio Abbate è in lizza per il Premio Strega con il suo ultimo lavoro Lo Stemma edito da La Nave di Teseo.
La sua autocandidatura al prestigioso premio letterario era stata bocciata perché, a detta del Comitato di Gestione, non prevista dal regolamento di partecipazione, il cui articolo primo stabilisce che solo gli amici della domenica (cioè i componenti della giuria), con il consenso degli autori, possono segnalare le opere che ritengono meritevoli di partecipare al concorso.
Abbate non crede che tale motivazione sia autentica e l'8 febbraio, giorno in cui il Premio Strega pubblica sul sito le prime dieci proposte, ha affermato: “Sono motivo di imbarazzo perché ho sempre detto quello che penso dello Strega. Lo vince sempre Veltroni per interposta persona. Lo potrebbe vincere anche un volantone del Pam se Veltroni lo ritenesse valido”. Già nel 2016, in occasione di un'intervista rilasciata ad Andrea Coccia e pubblicata su Linkiesta, Abbate aveva palesato le sue critiche al prestigioso premio letterario: “Le serate del Premio Strega sono la morte di qualsiasi fantasia. Quel posto è un tempio di mediocrità”.
L’autocandidatura dello scrittore palermitano voleva innanzitutto essere una dura critica alla “dimensione amichettista” che sembra caratterizzare il Premio Strega e, in generale, il sistema letterario contemporaneo.
Adesso, grazie alla segnalazione ufficiale della scrittrice e giornalista Sandra Petrignani, il nostro concittadino potrà partecipare al concorso e soprattutto proseguire la sua critica all’amichettismo, la consuetudine di chi detiene una posizione di potere e favorisce i propri amici e seguaci. Del resto, come affermato dalla Petrignani nella lettera di presentazione del libro, “la passione letteraria di Abbate e anche passione civile”.
Lo Stemma merita senz'altro di entrare tra i finalisti del Premio Strega per l'originalità, la raffinatezza, lo stile letterario. Un romanzo in cui Palermo è lo scenario dove personaggi, per la maggior parte appartenenti all'aristocrazia, vivono esistenze che ruotano attorno ad ipocrite formalità etiche ed estetiche laddove, in verità, fremono per soddisfare i propri impulsi e istinti.
Sono ottantadue i libri di narrativa in gara al Premio Strega. I dodici finalisti saranno resi noti il 5 aprile a Roma, la proclamazione dei cinque finalisti si terrà invece a Benevento il 5 giugno e, infine, il 4 luglio conosceremo il vincitore.
Non ci resta, dunque, che attendere, magari con lo stesso livello di partecipazione emotiva di Fulvio Abbate che, sui social, ha dichiarato essere “pari a zero”.
Vincenzo Tumminello