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La Dirigente scolastica del liceo di Firenze agli studenti: il fascismo nacque con un pestaggio e con l’indifferenza

Pubblicato il 22/02/2023 | Categoria: Giovani & Scuola

La Dirigente scolastica del liceo di Firenze agli studenti: il fascismo nacque con un pestaggio e con l’indifferenza
Dentro un silenzio imbarazzante di Giorgia Meloni pronta a dire la sua su tutto, ma che non ha trovato parole sull’aggressione agli studenti del Liceo Leonardo Da Vinci di Firenze - avvenuto lo scorso sabato ad opera di militanti del movimento giovanile del partito di cui è segretaria - c’è tutto lo squallore di una destra obsoleta, divisiva e pericolosa. Declassare a “rissa” l’accaduto, come hanno tentato di fare gli esponenti politici di destra è grave. Ma, nell’indifferenza che ormai ci circonda, ci pensa la dirigente scolastica dell’istituto, Annalisa Savino, che sull’episodio, ha indirizzato ai suoi studenti e alle famiglie una lettera. Il Dirigente scolastico, a chi sottovaluta quanto sta accadendo ricorda che: “Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. E’ nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti.” E poi ancora: “i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni.” E che va “condannando sempre la violenza e la prepotenza” combattendo tutto ciò “con le idee e con la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così.” Non manca di ricordare Gramsci con il suo “odio gli indifferenti” e quel suo essere stato “un grande italiano, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee.”  Insomma, il fascismo è nato con un pestaggio e con l’indifferenza. Ricordiamolo sempre, non dimentichiamolo mai.  
Il TESTO INTEGRALE DELLA LETTERACari studenti, in merito a quanto accaduto lo scorso sabato davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze, al dibattito, alle reazioni e alle omesse reazioni, ritengo che ognuno di voi abbia già una sua opinione, riflettuta e immaginata da sé, considerato che l’episodio coinvolge vostri coetanei e si è svolto davanti a una scuola superiore, come lo è la vostra. Non vi tedio dunque, ma mi preme ricordarvi solo due cose. Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. E’ nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. “Odio gli indifferenti” – diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee. Inoltre, siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni. Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza. Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così”.