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La Grotta del Canuzzo allo Scàro di Palermo

Pubblicato il 12/11/2024 | Categoria: Società e Cultura

La Grotta del Canuzzo allo Scàro di Palermo
Nella zona nord-est di Palermo, nel quartiere Montepellegrino, all’interno del mercato ortofrutticolo della città (volgarmente chiamato Scàro), si trovano i ruderi di una chiesa in totale abbandono e circondata da rifiuti. La chiesa, che sul frontale porta la scritta “Anno Domini MDCCCXCV”  (anno del Signore 1895) e “Jesu Parvulo” è quella di Gesù Bambino”, un luogo sacro che racchiude in sé storia e leggenda, un gioiello architettonico che merita di essere riscoperto, rivalutato, riportato alla luce e ridato alla città. La chiesa è conosciuta anche come Grotta del Canuzzo in quanto è legata alla leggenda del "canuzzo", ovvero un piccolo cane che, con il suo abbaiare insistente, attirò l'attenzione dei passanti su un bambino caduto in un pozzo. Grazie al cane, quindi, il bambino fu recuperato ma le sue condizioni di salute destavano serie preoccupazioni. I genitori, afflitti e angosciati, chiesero ad un monaco domenicano palermitano di intercedere attraverso le sue preghiere per salvare il loro  figlio. Avvenne il miracolo: il piccolo riprese i sensi e guarì. Nel XVIII secolo sopra la grotta, in memoria del miracolo accaduto, venne realizzata prima una cappella e, dopo qualche anno, una chiesa dedicata a Gesù Bambino a protezione e in soccorso di tutti i fanciulli. La chiesa fu impreziosita all’esterno da un decoroso giardino e al suo interno dalla presenza di un raffinato altare in stile barocco, da un grande affresco (di autore ignoto) raffigurante Gesù Cristo da piccolo in compagnia di un angelo e da due acquasantiere in marmo anch’esse in stile barocco. Alla chiesa si entrava tramite una scalinata in pietra, motivo per cui oggi si trova al di sotto della strada. Le cause della chiusura al culto della chiesa non sono a noi note e rimangono nel mistero considerato che era un luogo molto frequentato dai palermitani. È certo che dopo tale chiusura venne saccheggiata, danneggiata e dimenticata fino al crollo. Anche se il restauro della chiesa del Bambino Gesù appare una sterile speranza, è fondamentale non dimenticarla e tenerla viva nella memoria collettiva in modo da sensibilizzare le istituzioni alla necessità di tutelare questo prezioso luogo culturale e sacro della città. Vincenzo Tumminello