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La manifestazione per l’orgoglio europeo del 15 marzo a Roma ovvero la sagra dei luoghi comuni

Pubblicato il 07/03/2025 | Categoria: Società e Cultura

La manifestazione per l’orgoglio europeo del 15 marzo a Roma ovvero la sagra dei luoghi comuni
La chiamata alla piazza di Michele Serra, al grido deciso e giubilante del “Qui si fa l’Europa o si muore”, lanciata dalle pagine del quotidiano La Repubblica e amplificata con meticolosa smisuratezza dai media, si è trasformata in un mantra singolare che mira a svuotare la mente dei cittadini per dare spazio all’Annunciazione della (ri-)nascita dell’“orgoglio europeo”. Sarebbe potuto essere un’azione eclatante, una svolta epocale se fosse stata seriamente accompagnata da una strutturata riflessione sui concetti di “Europa” ed “europeismo”, sulla posta in gioco delle sistematiche e delle problematiche legate a questi concetti. In assenza di tali presupposti teorici l’appuntamento di sabato 15 marzo a Roma, in Piazza del Popolo, rischia di metamorfosarsi in “sagra dei luoghi comuni”, dei richiami ai medesimi valori: la pace, la fratellanza, la responsabilità, la libertà, la cittadinanza, la morale, la democrazia, l’unitarietà… L’effetto immediato è la banalità: chi non si affannerebbe a professarsi d’accordo, per lo meno fino a quando si tratti di facili annunci, con i valori sopracitati? Nella “sagra dei luoghi comuni” c’è, dunque, spazio per tutti e per tutte le dichiarazioni che tutelano i luoghi comuni. “Venghino signori, venghino!” E infatti l’adesione all’evento di sabato 15 marzo è altissima: dal Partito Democratico all’Auser, da Italia Viva all’Unione Italiana Sport per Tutti, da Azione di Carlo Calenda alla Legacoop, dalla CGIL all’Associazione Cristiana Lavoratori Italiani, da Allenza Verdi e Sinistra al Movimento 5 Stelle che, con i dovuti distinguo, hanno timidamente e furtivamente strizzato l’occhio alla manifestazione. Finanche Giorgia Meloni e altri rappresentanti di Governo hanno contribuito alla “sagra dei luoghi comuni” non schierandosi esplicitamente contro la manifestazione e dichiarando che “il problema non è l’Europa in sé, ma il modo in cui è governata”. Molti sindaci, infine, hanno aderito all’appello di Serra tra cui, per quanto riguarda la Sicilia, La Galla e i primi cittadini di Agrigento e Ragusa (...chissà se raggiungeranno la Capitale a spese proprie o usufruiranno del “rimborso delle spese di viaggio”) Ah dimenticavo, unica limitazione: drappi esclusivamente dello stesso colore, niente bandiere di partito né sciarpe dei diversi club calcistici. Regnerà l’azzurro dell’Europa e della Nazionale. Vincenzo Tumminello