Claudio Durigon si riprende la poltrona da sottosegretario, dopo le dimissioni seguite alle parole pronunciate il 4 agosto 2021: “La storia è quella che qualcuno ha voluto cancellare, cambiando il nome a quel nostro parco che deve tornare a essere quel parco Mussolini che è sempre stato” – aveva dichiarato. Peccato che dal 2017, i giardinetti di Latina di cui aveva parlato fossero intitolati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Quella uscita, è stata interpretata non solo come un richiamo facile alle sue radici fasciste, ma anche uno sfregio inflitto alla memoria dei due giudici antimafia, nel tentativo di racimolare i voti dei nostalgici del Duce. In barba, al solenne richiamo alla lotta alla mafia pronunciato da Giorgia Meloni il 25 ottobre alla Camera: “Ho iniziato a fare politica a 15 anni, il giorno dopo la strage di via D’Amelio, nella quale la mafia uccise il giudice Paolo Borsellino, spinta dall’idea che non si potesse rimanere a guardare, che la rabbia e l’indignazione andassero tradotte in impegno civico”.
Claudio Durigon uscito il 26 agosto 2021 dalla porta di servizio del governo Draghi, è rientrato dall’ingresso principale nell’esecutivo Meloni.
Claudio Durigon è l’uomo di fiducia di Matteo Salvini nel Lazio, ed era stato costretto a lasciare la poltrona da sottosegretario del ministero dell’Economia.
MA Claudio Durigon è protagonista di un altro episodio imbarazzante – filmato a sua insaputa - aveva detto a un cronista di non essere preoccupato delle inchieste della magistratura sulla Lega perché “quello che indaga della Guardia di finanza”, “il generale”, “lo abbiamo messo noi”.
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