La regista Francesca Mannocchi, una delle più importanti corrispondenti di guerra d’Europa, ha trascorso diversi mesi in Ucraina poco prima dell’inizio del conflitto con la Russia, scoprendone l’anima segreta e interagendo con molte persone di cui si è pian piano conquistata la fiducia. Così, percorrendo le strade liberate di Buca, Borodjanka e Irpin’, ha compreso che raccontare una guerra significa innanzitutto ascoltare le voci di quanti hanno vissuto l’orrore e le sofferenze che essa comporta. Il documentario non solo pone interrogativi etici fondamentali ma induce lo spettatore a riflettere sulla follia bellica, immergendolo nella vita e nella storia di un contesto che sembra apparentemente lontanissimo e mettendolo a confronto coi i racconti della gente comune.
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