Mercoledi 18 dicembre alle 18.30, presso il
Santamarina bistrot di Piazzatta Pietro Speciale 5 a Palermo, verrà inaugurata la mostra
Muri di Carta Volume II, una bipersonale ideata e realizzata dagli street artists
B1 e
Sid.
Il connubio tra i due artisti palermitani, cominciato nel 2022 con la realizzazione del grande murales a Sant’Erasmo (in via Tiro a Segno) insieme ai bambini del quartiere, si è ormai consolidato nel tempo, nel profondo significato dei loro disegni, nell’amore incondizionato per la “Palermo vera”, dunque, non quella borghese, mondana e frivola ma quella dei vicoli, del popolo, dei bambini di strada, delle vecchie taverne trasandate .
A tal proposito, lo spazio di Piazzetta Pietro Speciale 5, con i muri incrostati e le antiche e alte volte di pietra, è lo scenario ideale per ospitare Muri di Carta. Il proprietario del bistrot,
Reda Berradi, è da sempre un estimatore delle diverse forme di arte e della street art in particolare tanto da aver arricchito, già diversi anni fa, gli spazi del suo locale con opere realizzate dallo stesso
Antonio Curcio alias B1 e
Giusi Di Liberto.

Sid e B1, oltre a trasformare, attraverso le loro opere, i muri della città in veicoli di messaggi sociali, amano esprimersi utilizzando supporti atipici, materiali disparati trovati per strada, gettati incautamente (così come avviene spesso con i cartoni).
“Avevamo raccolto una certa quantità di carte e cartoni -affermano i due street artists- e allora ci siamo detti: perché non usarli per ciò a cui nessuno penserebbe di utilizzarli, cioè una mostra?”
Dal momento che i disegni e i soggetti ritratti nei cartoni rispecchiano quelli che i due artisti dipingono in strada, la mostra potrebbe apparire, ad un occhio ingenuo, come una fusione tra la street art e la pittura da studio, ma “in realtà -sostiene B1- non sarà nessuna delle due”. Sarà anzitutto l’espressione della necessità, immanente ed inderogabile, di manifestare ancora una volta la preoccupazione e lo sdegno verso ciò che sta succedendo nel mondo: guerre, genocidi, diritti negati, sviluppo insostenibile, politiche ciniche e speculatorie. Un invito a prendere consapevolezza della necessità di aderire alla lotta contro ogni forma di scempio, di sopruso, di ingiustizia e violenza, ad imparare a condurre la propria esistenza nel rispetto delle vite altrui così come insegna l’unica forma di convivenza civile in grado di renderci liberi ed autonomi: l’anarchia.
Per assistere alla mostra non sarà necessario mettersi in fila e pagare un biglietto, né essere degli addetti ai lavori in quanto le opere proposte dai due artisti sono “povere” (molto povere), dirette ed esplicite nel messaggio (che è locale e globale), non sarà neppure necessario allestire il proprio aspetto da “intellettuale maledetto” perché ciò che serve e si richiede sono “armature da guerriero” e non vuote concettualizzazioni sui mali nel mondo .
Vincenzo Tumminello