Pubblicato il 12/10/2021 | Categoria: Società e Cultura
Comprendiamo dunque che creare per Pietro Cosentino è rivisitare quanto ha vissuto attraverso le corde dell’anima, sia nel rapporto con le persone e i luoghi sia nel rapporto con gli oggetti che, come scrive l’autore nella sua poesia AUTORITRATTO sono pieni di umanità:
“…di tutti quegli oggetti/sovente m’innamoro/diventano soggetti/della passione mia.”
Ed ecco che gli oggetti nell’arte di Cosentino si vivificano anche e soprattutto nei particolari che l’artista riproduce in modo perfetto, con il valore aggiunto della sua anima. Ogni paesaggio, ogni oggetto, ogni particolare è reso al lettore per quello che veicola e non veicola solo parole, forme e colori. Questo ce lo spiega bene Gloria Calì, esperta in didattica del paesaggio, nell’introduzione alla raccolta: “nulla di ciò che è scritto o disegnato è estraneo all’autore: tutto è sentito e vissuto per poi essere restituito al lettore in un’interlocuzione dialogica che chiede ascolto, ma forse anche una reazione”. Una reazione di stupore o di ammirazione o di nostalgia per qualcosa che muove alla commozione per quel principio di universalità che deve essere intrinseco ad ogni forma di arte. Alcune poesie della raccolta sono scritte in lingua italiana, tante altre in dialetto perché come dice Pietro Cosentino “il dialetto è una voce con cui riesco a parlare; mi evoca emozioni più intime.” Dunque, dallo sguardo che accarezza le cose alla parola, dalla parola alla pittura e viceversa, in una tensione vitale che si manifesta nella grande creatività dell’autore. Il realismo delle opere di questo interessante artista sfocia in un iperverismo che ricorda la fotografia, perché l’essenza dell’arte di Pietro Cosentino è proprio la capacità di fotografare la vita. In lui c’è, per dirla con le parole di Josè Russotti che ha curato la raccolta, “il tentativo elevato di rappresentare la fugace bellezza del mondo che lo circonda”. Bellezza che nei suoi dipinti si traduce in un gioco di colori, di luci ed ombre, quasi a rappresentare simbolicamente il dualismo dovuto alla coesistenza dei principi contrapposti bene/male, gioia/dolore che caratterizza la vita di ogni uomo.
Giovanna Sciacchitano