Scorsese e Tornatore a Polizzi Generosa: una lezione sull’imprescidibilità delle proprie origini
Pubblicato il 12/10/2024 |
Categoria: Società e Cultura
Un pomeriggio pieno di emozioni e spunti di riflessione quello di ieri, 11 ottobre, al Cinema Cristallo di Polizzi Generosa cominciato, intorno alle ore 15, con la proiezione del film documentario Italianamerica, del 1974, in cui i genitori di Martin Scorsese raccontano, in maniera ironica e incisiva, delle loro esperienze di emigrati siciliani a New York, e continuato con alla conversazione amichevole tra Giuseppe Tornatore e Scorsese.
Il tema principale affrontato dai due registi pluripremiati è stato quello dell’influenza delle proprie origini sulla loro crescita personale e professionale. Un tema obbligato visto che il noto regista italo-americano si trova in questi giorni a Polizzi soprattutto per omaggiare il paese natìo dei suoi nonni paterni.
“Le origini -dice Scorsese- danno l’approccio iniziale alla vita. Quello che vivi durante l’infanzia non lo dimenticherai mai. Si torna sempre alle radici per trovare l’ispirazione. (...) Sono legato ai ricordi, alla caffettiera di mia madre, alle immagini di San Gandolfo (patrono di Polizzi Generosa), alle foto dei miei nonni. Torno spesso a questi ricordi perché mi fanno stare bene, mi donano serenità. (...) Li ho trapiantati nei miei film e sono stato fortunato: ho lavorato con attori come Robert De Niro o Joe Pesci che vivevano gli stessi ricordi e, dunque, ci si capiva subito. Si lavorava come amici e tutti noi abbiamo imparato molte cose vivendo la strada. De Niro e Joe Pesci sono stati per me dei fratelli e anche con Leonardo DiCaprio c’è un rapporto particolare, lui ha una certa verità dentro”.
Alla domanda di Tornatore sulla valenza della parola “Maestro” Scorsese risponde riconoscendo la possibilità di usarla solo per alcuni personaggi quali Rossellini, Bertolucci, De Sica ma la considera una parola troppo “orgogliosa”. “L’uso della parola Maestro in America non è incoraggiata. Frequentando grandi registi ho capito che, per imparare, è innanzitutto necessario osservare e assorbire senza disturbare. Non bisogna seguire il successo, i premi. Se vuoi fare un film devi sentire come un fuoco dentro.” E aggiunge Tornatore: “La storia da raccontare non te la può suggerire nessuno. Bisogna guardarsi attorno e ciò vuol dire guardare il presente, il passato, il futuro per cogliere ciò che realmente ti coinvolge”.
Alla domanda proveniente dal pubblico (circa trecento i partecipanti all’evento) su quale sia l'identità del cinema di oggi, Scorsese risponde: “Alla mia età il tempo è la cosa più importante quindi sto molto attento a ciò che vale la pena guardare. Preferisco i film del passato perché, anche se sono stati fatti in contesti e periodi storici che non esistono più, trascendono il tempo mentre i nuovi film americani non mi entusiasmano, non li trovo molto interessanti. Tornatore concorda pienamente con quanto sostenuto da Scorsese e aggiunge: “ Anch’io avverto una notevole differenza tra i film di oggi e quelli classici, forse questi ultimi hanno avuto più tempo di sedimentare in me. Anche oggi trovo film che mi piacciono e apprezzo particolarmente il lavoro svolto da molte registe ormai non più legate alle sole tematiche femministe.”
Tanti altri temi sono stati trattati dai due registi: i film rimasti nel cassetto, il lavoro di squadra durante le riprese, la Sicilia di oggi e del passato, i consigli ai giovani intervenuti. Il pubblico era incantato nell'ascoltare, nel cogliere la loro spontaneità, disponibilità, semplicità di linguaggio.
Oggi Scorsese passeggerà per le strade di Polizzi per visitare quella che fu la casa dei suoi nonni, “penso -ha detto il regista con un velo di ironia- ne visiteremo tante perché in effetti è in discussione quale sia effettivamente”.
Il soggiorno di Scorsese nello splendido paese madonita si concluderà domenica 13 con il conferimento della cittadinanza onoraria.
Vincenzo Tumminello