Pubblicato il 11/12/2021 | Categoria: Società e Cultura
Il grande Crocifisso policromo, risalente alla fine del XVI secolo e proveniente da Roma, è stato oggetto infatti di un lungo processo di restauro: dal consolidamento delle parti lignee all’eliminazione di vecchie vernici ingiallite, fino alla riparazione di microlesioni. Un lavoro delicatissimo, di smontaggio e rimontaggio, che ha permesso all’opera d’arte di continuare a emanare la propria suggestiva bellezza, ma anche di testimoniare la storia di mecenatismo da cui è nata.
Il Crocifisso venne infatti originariamente commissionato dal cardinale arcivescovo Ludovico II De Torres sul finire Cinquecento, mecenate romano che, anche attraverso questa committenza alle maestranze locali, volle ribadire la propria adesione alla Riforma cattolica, indicata dal Concilio di Trento.
Prima di essere restaurato, il Crocifisso era collocato nella cappella di San Paolo del Duomo di Monreale; nel 2017 è stato invece portato all’interno della cappella di San Benedetto, dove, dopo il restauro, il 15 marzo 2021 è stato custodito temporaneamente.
Fino al 10 gennaio 2022, l’esposizione sarà accompagnata da una videoinstallazione realizzata per l’occasione dalla GStudio ADV: un’immersione per immagini e suoni dell’opera d’arte nel duomo di Monreale.