Pubblicato il 21/01/2023 | Categoria: Trailer Cinema
Regia di Bianca Stigter. Genere Documentario, 2021, durata 69 minuti. Uscita cinema lunedì 23 gennaio 2023 distribuito da Mescalito Film.
Un filmato amatoriale di poco più di 3 minuti viene ritrovato da Glenn Kurtz in un armadio a casa dei suoi genitori in Florida. Risulta essere il frutto di riprese realizzate dal nonno David, un ebreo che aveva fatto fortuna negli Stati Uniti e che era tornato nel 1938 con la moglie in quella parte di Europa che aveva dato loro i natali. Il filmato, in condizioni non buone, viene mandato ad un laboratorio che riesce a restaurarlo. Ulteriori ricerche consentiranno di accertare che il luogo delle riprese è la cittadina polacca di Nasielsk con 7000 abitanti di cui 3000 ebrei. Solo un centinaio sopravvisse all'Olocausto.
Tre Minuti è un documentario che andrebbe mostrato, con grande profitto, in tutte le scuole di cinema.
All'inizio della proiezione si vede l'intero filmato poi, lo spettatore deve essere avvisato, per l'intera durata della proiezione non vedrà altro che quelle immagini riproposte con fermo fotogramma, con zoomate su dettagli, con evidenziazione di movimenti od espressioni. Sta in questa scelta narrativa e linguistica la forza (che apparentemente potrebbe sembrare invece una noiosa ripetitività) di questa operazione. Perché Bianca Stigter, che ha visto inserire questo suo lavoro sul sito web dell'Holocaust Memorial Museum di Washington, si impegna a fornire un ulteriore pezzo a quel puzzle della memoria che non deve perdersi mai e ancor meno in questi tempi difficili per l'Europa ma va oltre. Attraverso la meticolosa ricerca condotta insieme a Glenn Kurtz e alla voce narrante di Helena Bonham Carter, che si unisce a quelle dei testimoni del tempo, riesce a farci entrare nella vita di un quartiere ebraico di quegli e a farci 'conoscere' persone che la scientificamente orchestrata follia nazista deportò e sterminò. Fa però anche molto di più. Elabora un saggio sull'immagine cinematografica affrontandone i diversi aspetti, senza didatticismi ingombranti e con grande chiarezza ed immediatezza. Veniamo invitati a riflettere sull'importanza delle tecniche di restauro che restituiscono alla visione opere che erano sull'orlo della dissoluzione totale. Ci ricorda, ad esempio, come le nuove tecnologie (la pellicola Kodak in b/n e a colori all'epoca era la leader del mercato) in ogni era possano favorire una diversa modalità di descrizione della realtà. Ci fa entrare progressivamente in un mondo di cui ci sottolinea l'iniziale estraneità e addirittura anonimato che piano piano si apre a una conoscenza sempre più intima. Ci mostra come dei dettagli (si pensi al Leone di Giuda su una delle due porte della sinagoga o agli uccelli in volo) possano fornire informazioni che uno sguardo superficiale non avrebbe colto. Finisce con il fare uscire da quella piccola folla di bambini e adulti, che osservano chi riprende con lo stupore e la gioia di chi scopre una novità, delle identità di cui poter ricostruire almeno una parte di percorso esistenziale.