A poche ore dalla difficile sfida contro il Sassuolo, non si arresta la protesta dei tifosi del Palermo nei confronti della società.
Nelle ultime sette partite i punti totalizzati sono appena cinque con una sola vittoria contro lo Spezia. La classifica adesso è problematica: il Palermo è alla nona posizione con ventuno punti, fuori dalla zona play off e a diciannove punti dal Sassuolo capolista.
Le promesse della dirigenza ad inizio campionato erano ben diverse: si doveva lottare per la promozione diretta in serie A. Ecco perché i tifosi si sentono traditi e la contestazione, tengono a precisare, non è legata ai recenti risultati ma al fallimento delle strategie adottate negli ultimi tre anni dal
City Footbal Club.
Già a fine novembre 2024 i tifosi della curva sud (UCS) avevano affisso fuori dallo stadio uno striscione che recitava “City Group: una squadra senza palle e dirigenti incompetenti". La vostra programmazione offende la nostra passione”.
Una società dunque che, attraverso i suoi rappresentanti, sembra distante e distaccata dalla città, dai suoi sogni calcistici, dalla sua emotività; una società che appare una mera azienda con un progetto poco chiaro ma un interesse distinto e preciso: accrescere il proprio capitale economico.
Ecco il perché dello striscione affisso qualche giorno fa fuori dal Barbera che recitava “Meno bussiness, più passione, come gli ultras in ogni occasione” realizzato dai tifosi della Curva Nord Inferiore, di quello mostrato dalla Curva Nord 12 durante la scorsa partita contro il Catanzaro “Il vostro fallimento non scalfirà il nostro attaccamento”, dei cori che invitavano il tecnico
Dionisi e il direttore sportivo
De Santis a riconoscere il loro fallimento e lasciare la squadra.
Proprio quest’ultimo è al centro delle critiche in quanto il mercato estivo operato, che avrebbe dovuto rinforzare la squadra e migliorare il livello delle prestazioni, non ha prodotto alcun risultato. Il flop più eclatante è sicuramente rappresentato dall’acquisto di
Jeremy Le Douaron, un attaccante che, ad oggi, non ha prodotto nulla: undici partite disputate e zero gol. Un investimento sconsiderato di ben quattro milioni di euro, soldi spesi male e sperperati se si considera che tale importo supera il budget complessivo di molte altre squadre di Serie B.

Intanto, ieri 19 dicembre, in conferenza stampa l’allenatore del Palermo Alessio Dionisi ha presentato la trasferta in casa del Sassuolo valida per la diciottesima giornata di Serie B e, rispondendo ad alcuni giornalisti, ha lasciato spazio a strani “non detti”:
“Dispiace più per i ragazzi anche. In allenamento rispondono bene. Ricreare il clima che si vive in campo è difficile. Se devo puntare il dito e non farlo giocare, il giocatore rischi di perderlo. Ci devono essere anche altri che danno altri segnali. Ci saranno dei motivi perché gioca uno e gioca l’altro. Non posso dire tutto, io vado avanti e ho le spalle abbastanza larghe. Spero le abbiano anche i ragazzi. La partita poi è un’altra cosa. Ci sono rimasti male anche loro. Per me siamo tutti responsabili, ma dobbiamo andare oltre”.
Sembra chiaro che nel Palermo calcio si respira un’aria pesante, il pericolo di inabissarsi è più che sensato viste le troppe falle e l’inadeguatezza dei dirigenti di apportare soluzioni concrete.
Serve una scossa immediata e, soprattutto, continuità, passione e attaccamento da parte dei giocatori.
“Possiamo giocarcela – ha detto Dionisi- ne sono convinto”. I palermitani sembrano meno fiduciosi. Vedremo cosa succederà sabato pomeriggio al Mapei Stadium e intanto gli ultras, ancora una volta, confermano l’amore e la passione per la maglia rosanero: più di seicento i biglietti già venduti per il settore ospiti.
Vincenzo Tumminello