Pubblicato il 10/11/2021 | Categoria: Società e Cultura
“Qual è colüi che somniando vede, che dopo 'l sogno la passione impressa rimane, e l'altro a la mente non riede, cotal son io, ché quasi tutta cessa mia visïone, e ancor mi distilla nel core il dolce che nacque da essa.”
Un luogo di impossibilità logica, dove parole e memoria non sono abbastanza ma “A l’alta fantasia qui mancò possa; ma già volgeva il mio disio e ’l velle, sì come rota ch’igualmente è mossa, l’amor che move il sole e l’altre stelle”.
Tele e cromie dell’artista per accompagnare l’osservatore in un viaggio introspettivo e articolato tra colori e materia. Anime in cammino in un luogo non luogo, intriso di visioni e silenzio. Lo stesso in cui Gabriella Lupinacci ha vissuto anni fa, durante una difficile esperienza ospedaliera, oltrepassando quella soglia indefinibile e immateriale dell’esistenza che riaffiora attraverso le raffigurazioni di un mondo misterioso ed etereo. Un percorso espositivo in cui un po' tutti possiamo rivedere noi stessi in momenti difficili magari già vissuti o dai quali, grazie alla lettura delle opere di Gabriella Lupinacci, potremo pian piano uscire per conquistare il nostro paradiso di quiete e serenità. La mostra Somniando, è già stata presentata in anteprima nazionale nel mese di agosto 2021 a Noto, in versione ridotta con 30 opere, riscuotendo un grande interesse del pubblico. A Palermo, città natale di Gabriella Lupinacci, la mostra sarà arricchita da 20 opere in più e avrà un diverso filo conduttore che nasce dai giorni neri della pandemia e della forzata chiusura in casa, come luogo di sospensione, ricordi e volontà di raccontare e raccontarsi.