Dal 19 gennaio iniziano le cure antitumorali per l'ex superlatitante arrestato a Palermo. Nel penitenziario ben attrezzato per detenuti in regime di 41 bis con problemi di salute il boss è stato sottoposto anche a una visita psichiatrica.
Per Matteo Messina Denaro è stata allestita una stanza "a un metro" dalla cella nel carcere dell'Aquila dove da giovedi 19 gennaio sarà sottoposto alla chemioterapia. Lo apprende l'AGI da fonti della polizia penitenziaria.
Il superlatitante arrrestato a Palermo, nei pressi della clinica "La Maddalena", dove si sottoponeva a controlli e cure, è stato anche sotto posto a una visita nello stesso carcere dell'Aquila. E, secondo quanto apprende l'AGI, il boss non è affetto da patologie psichiatriche.
Sul fronte delle indagini il lavoro degli investigatori prosegue ed è stata eseguita una perquisizione nel reparto Oncologia del Sant'Antonio Abate di Trapani dove sarebbe stato compiuto l'esame del Dna necessario alle cure chemioterapiche cui doveva essere sottoposto Matteo Messina Denaro.
L'ex latitante si presentò come Andrea Bonafede, l'alias utilizzato anche a Palermo. Risulta indagato il primario e oncologo per procurata inosservanza della pena aggravata, stessa ipotesi contestata al medico di base che a Campobello di Mazara, paese dove ha passato gli ultimi sei mesi di latitanza l'ex padrino, ha firmato le richieste di accesso alle cure presso la clinica palermitana "La Maddalena".
AGI
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